La macchia mediterranea
Bosco di macchia mediterranea
Un clima caratterizzato da inverni miti e umidi e da estati calde, secche, allo stesso tempo umide, è la premessa indispensabile allo sviluppo della macchia mediterranea, un tipico bosco composto da arbusti sempreverdi e alberi dal basso fusto, molti dei quali con foglie piccole e forti, sclerofille, che resistono negli ambienti aridi chiudendo i pori per evitare la traspirazione e riprendendo l'attività di fotosintesi dopo i periodi di siccità. Gli incendi sono frequenti in questi terreni boscosi.
La macchia mediterranea viene classificata tra le formazioni vegetali non originarie bensì derivate: è il risultato della degradazione, operata dall'uomo con incendi, disboscamenti, della primitiva foresta mediterranea, caratterizzata in prevalenza da associazioni di lecci (leccete) e olivastri, cioè olivi selvatici, su suoli alquanto aridi e poco profondi. All'originaria foresta si sostituisce quindi facilmente un'associazione arbustiva; vi predominano mirti, corbezzoli, lauri, lentischi, accompagnati da varie erbe aromatiche (menta, lavanda, rosmarino, timo). Nella macchia alta crescono, tra le piante legnose, i già ricordati lecci e olivastri, alcune varietà di pini e talvolta una piccola quercia, la roverella.
Giovani alberi di ulivo
La vegetazione intorno all'agro acquarichese è un micromondo della macchia mediterranea. Infatti, l'albero più caratteristico e diffuso è l'ulivo.
Ulivo
Albero sempreverde con corteccia grigia, le foglie sono color verde scuro dalla parte superiore e biancastre dalla parte inferiore; i fiori sono bianchi ed i frutti (olive) diventano neri quando sono maturi. L'ulivo è un albero molto coltivato nel Mediterraneo e in particolare nel Sud Italia. Può raggiungere anche un'altezza di 10 metri ed è un albero molto longevo in quanto esistono addirittura esemplari ultramillenari. La legna dell'ulivo è ottima come combustibile in quanto il suo legno è solido e compatto. Dal nocciolo dell'oliva si ricava l'olio, un prodotto pregiato indispensabile nella cucina mediterranea.
Fico
Foglia di fico
Denominazione comune di alcune specie arboree, appartenenti alla famiglia delle moracee, e del loro frutto. Il fico può raggiungere 8 m d'altezza ed è caratterizzato da una corteccia liscia e grigia e da foglie decidue e alterne, notevolmente lobate, ruvide sulla pagina superiore e lanugginose su quella inferiore. Minuscoli fiori del fico crescono racchiusi all'interno di una struttura carnosa, chiamata ricettacolo, da cui in seguito si sviluppa il frutto. Alcune specie di fico non hanno fiori maschili e quindi non producono polline. Il frutto di alcune specie si sviluppa anche senza che i fiori siano stati impollinati, mentre in altri casi sono necessari interventi di impollinazione artificiale; una delle tecniche utilizzate prende il nome di caprificazione, poiché tra i rami degli alberi coltivati vengono appesi rami fioriferi di una specie spontanea, chiamata caprifico. La propagazione avviene soprattutto per talea.
Fico d'India
Arbusto di fico d'India
Pianta succulenta arborescente che può raggiungere i 5 metri. Della famiglia delle cactacee ha rami articolati di forma ellittica od obovata piatti e carnosi chiamati pale. I fiori si sviluppano solitamente al margine delle pale di colore giallo. Il frutto, commestibile, di colore giallo di diverse sfumature, rosso o verde chiaro è una falsa bacca, con polpa mucillaginosa e molti semi.
Non se ne conosce l'esatta provenienza tale è la sua espansione nel mondo. Si pensa che provenga dal Messico dove probabilmente era presente già nell'età precolombiana. Probabilmente fu Cristoforo Colombo ad esportarlo in Europa. Oggi si coltiva in diverse parti del mondo, dall'area mediterranea all'Africa meridionale, alla California, in quasi tutti questi paesi si è naturalizzato. Le sue funzioni come albero sono molteplici, infatti, è adoperato come pianta da siepe, è adoperato per rinsaldare il terreno arricchendolo di sali minerali per future coltivazioni. Anche i frutti, oltre che essere adoperati come frutta sono considerati per alcune loro proprietà tra le quali quella diuretica la più conosciuta. La polpa è usata per la produzione di alcol e abbastanza conosciuto è anche il liquore che da loro si ottiene.